Congelare gli ovociti da giovani per diventare mamme più tardi: è la crioconservazione a fini sociali promossa dalla regione.
La Puglia è la prima regione in Italia a investire sul cosiddetto social freezing, ovvero la crioconservazione degli ovociti a fini sociali: una tecnica all’avanguardia che consente alle donne di congelare i propri ovuli in età fertile per utilizzarli in futuro per una gravidanza. L’intervento ha l’obiettivo di contrastare la denatalità e restituire alle donne il tempo e le condizioni migliori per decidere sulla propria maternità.
Puglia, social freezing e libertà di scelta
La regione ha stanziato un fondo da 900mila euro per il triennio 2025-2027. La misura serve a coprire i costi per sostenere il congelamento degli ovuli riproduttivi. L’accesso al contributo, una tantum fino ad un massimo di 3mila euro, è riservato alle donne tra i 27 ed i 37 anni. Le condizioni da rispettare, oltre all’età, sono la residenza in Puglia da almeno 12 mesi al momento della domanda e un Isee pari o inferiore a 30mila euro.
La scadenza per presentare la domanda è fissata al 3 luglio. Gli avvisi pubblici emanati, in contemporanea da tutte le Asl pugliesi, sono stati adottati in attuazione dell’articolo 40 della legge regionale n. 42/2024. Il contributo coprirà le spese mediche di crioconservazione degli ovociti che avvengono nei centri Pma pubblici (i centri di procreazione medicalmente assistita) o privati autorizzati, ossia iscritti nel registro nazionale. Non sono coperte le spese relative agli esami diagnostici.

L’iter per l’accesso al contributo è semplice: la donna che vuole presentare domanda deve mandare il modulo apposito all’Asl allegando il proprio Isee. Passati 60 giorni dall’ammissione al beneficio, occorre depositare sempre presso l’Asl il documento che avvia il percorso e l’autodichiarazione che dimostra di avere tutte le condizioni cliniche per poterlo fare. Conclusa la procedura, si deve fornire la documentazione di spesa per il rimborso.
In Italia si calcola che circa 6.000 donne ricorrono ogni anno al social freezing. Le procedure sono aumentate del 25-30% all’anno dal 2016 ad oggi, secondo una serie di studi realizzata dal Sart (la società americana per le tecnologie di riproduzione assistita) e dall’Eshre, la società europea di riproduzione umana ed embriologia. Le chance di riuscita dipendono soprattutto dall’età in cui si è ricorsi alla tecnica.
Congelare gli ovociti: il sostegno della Puglia
“Sostenere il social freezing significa riconoscere che oggi la fertilità ha una dimensione sociale e che lo Stato ha il dovere di accompagnare le donne nelle loro scelte, senza giudizi e senza condizionamenti – spiega Valentina Romano, direttrice del dipartimento Welfare della regione Puglia –. Abbiamo costruito una misura chiara, accessibile, trasparente, che parla alle esigenze concrete delle giovani donne pugliesi, coordinando le iniziative delle singole Asl regionali”.
La visione che guida l’amministrazione regionale pugliese è “rendere accessibile una tecnica ancora percepita come elitista e poi riconoscere il valore sociale della fertilità contrastando attivamente il calo demografico, senza retorica e senza imposizioni”, come sottolinea Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della regione. L’avviso pubblico è disponibile sul sito dell’Asl Bari.
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ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2025 10:57